Emilio è una rivista dedicata al mondo del documentario con particolare attenzione alla produzione emiliano-romagnola. Documentario di creazione, biopic, inchiesta, indagine storica, riflessione saggistica o sguardo poetico, Emilio indaga sui molteplici aspetti del documentario soffermandosi sui modelli di realizzazione, sulle curiosità, sui mezzi di diffusione e sulla passione per la cultura documentaristica. La redazione, costituita da esperti del mondo del documentario, si avvale, di volta in volta, dei contributi di studiosi, di registi, di tecnici, di operatori e di semplici appassionati ponendosi come fonte divulgativa del documentario, diretta a un pubblico vasto e variegato. Il progetto si propone di costituire un nuovo canale di promozione e di diffusione della produzione documentaristica dell’Emilia-Romagna e, al contempo, di arricchire l’offerta informativa culturale. La rivista è realizzata con la collaborazione della D.E-R, associazione Documentaristi Emilia-Romagna.
Giornalista, autore e scribacchino impenitente con la testa dura e qualche piccola soddisfazione. Un decennio di giornalismo culturale alle spalle e la passione per la letteratura, il cinema, i tempi andati e i tempi sincopati, la Champions League il mercoledì sera. Anni di consulenze per la comunicazione, uffici stampa qua e là, pubblicazioni di racconti, vuole piantare gli ananas a Venezia.
Webwriter con una laurea al DAMS cinema e un master in comunicazione digitale, dal 2014 segue rassegne cinematografiche, rassegne di documentari e altri eventi culturali per alcune testate del web. Si occupa di comunicazione, di social web e non ammetterà mai di avere portato per un periodo i capelli alla Ziggy Stardust. Ama il canto e se glielo chiedete risponderà “Si, faccio l’uncinetto, embè?”.
Romana “de Roma” laureata a Bologna in Cinema, Televisione e produzione Multimediale. E' alla ricerca di nuove esperienze nell'ambito della comunicazione... perciò comunicate con lei. SoldatESSA al fronte delle questioni di genere, un po' sognatrice ma costretta a girare con un sasso in tasca per rimanere con i piedi per terra. Odia le citazioni perché “la vita stessa è una citazione” (Borges).
Ha afferrato una macchina fotografica intorno ai tre anni e non l'ha più mollata. Visionario, precursore, creativo a tutto tondo, ha lanciato innumerevoli sfide, coinvolgendo chiunque lo incontrasse in progetti apparentemente impossibili. Il bello è che molte delle sue idee sono poi diventate realtà. Emilio Doc ne è un esempio. Parla prevalentemente il linguaggio delle immagini (e quello dei mimi).
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